Quando entro da Mariga, la prima cosa che mi colpisce non sono le pareti tappezzate di vino o i calici a testa in giù dietro il bancone dell’oste, anche perché mi trovo su un soppalco in legno e devo scendere una scala per accedere all’enoteca. Quello che mi avvolge in un attimo è una musica jazz di sottofondo, vivace ma al tempo stesso rilassante, non ci giurerei ma mi sembra Oscar Peterson in ‘Come dance with me’.
Esito per qualche secondo soffermandomi sul soppalco, poi mi decido e scendo la scala. Non l’ho ancora terminata, che vengo accolto calorosamente da Giancarlo e Rosy. Non c’è affettazione, si percepisce franchezza.
La scelta dei vini: attenzione per la Natura
Mi racconta Giancarlo che ha aperto questa enoteca nel 2010, lasciando un lavoro da progettista per seguire la sua passione per il vino, ed in particolare per i vini prodotti ‘nel rispetto della natura’.
Vista la spinosità dell’argomento, chiarisce subito che ha una visione pragmatica e non integralista della naturalità riguardo alla produzione del vino: niente chimica in vigna, minori interventi possibili in cantina, stop. Poi se un vino è anche certificato biologico, o biodinamico, o controllato da una delle varie associazioni di categoria, ben venga.
L’importante, per Giancarlo, è che sia buono, digeribile, che inviti ad un sorso ripetuto.
E mentre lo dice, il mio lo sguardo va alla lavagna con la lista dei vini in mescita: una selezione che esplora diverse zone vitivinicole italiane (dall’Alto Adige all’Etna) e francesi (dalla Champagne alla Languedoc). Se poi vado a scrutare gli scaffali con le bottiglie, la sensazione di un viaggio enologico si fa ancora più forte.
Tutti vini scelti accuratamente, anche tramite numerose visite dirette.
Convivio e conoscenza
Parliamo un po’ anche del tipo di clientela più frequente, ma intanto il locale comincia a riempirsi e lo vedo ‘in diretta’: persone dai 18 agli 80 anni, da sole, in coppia o in piccoli gruppi. Ma al di là del dato demografico, quello che mi colpisce dopo poco tempo è l’atmosfera di convivialità che si crea, anche tra sconosciuti. Non si è lì solo “per bere”, ma anche per scambiare opinioni, curiosità, storie su vini assaggiati, su territori visitati.
Insieme al palato, si arricchisce la conoscenza.
Merito sicuramente di Rosy e Giancarlo che, tra l’apertura di una bottiglia e l’altra, non si risparmiano nel dare consigli sempre molto precisi e nel partecipare anche alla “ciàcola”, come si dice da queste parti. E così il cerchio si chiude: la franchezza dei vini che propongono si accompagna e combacia coerentemente con la spontaneità delle relazioni che si creano mano a mano.
Mentre risalgo la scala che porta all’uscita, dopo amichevoli saluti, dalle casse acustiche esce “Sunday” (ancora Oscar Peterson, con Ben Webster!).
E in effetti, ho la sensazione che sia domenica, anche se è solo mercoledì.
Vini degustati durante l’intervista: Grisela Soave Classico Doc 2022 di Cornelia Tessari, Anjou Blanc Chenin Sec La Chapelle 2019 Château de Fesles, Mamuthone Cannonau 2021 di Sedilesu.
Enoteca Mariga si trova in via Macello 3 a Bassano del Grappa (VI), a ridosso del Ponte degli Alpini.
by Alberto Rossi